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MESE DELLA PREVENZIONE DEGLI ACCOLLI SERIALI- PROCRASTINARE STANCA

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Esaurito

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Descrizione

“Ma certo che sono molto interessato al tuo evento su maracas per roditori, ora sono un po’ incasinato ne parliamo a settembre!”

“Oh, ma sicuramente verrò al tuo corso di nausea. Fai passare l’estate e poi ci sentiamo.”

Ve le ricordate vero?
Sentite il loro eco?
Sono tutte le promesse che abbiamo fatto da giugno in poi.
Sentite la cavalleria degli accolli che fa tremare la terra sotto i vostri piedi?
Oh io la sento, la sento benissimo.

E sapete che giorno è oggi?

Oggi è il primo settembre festa nazionale di tutti gli accolli e giornata da lutto al braccio per tutti noi procrastinatori.

E se inghiottire una pastiglia di cianuro, come un qualunque gerarca random della storia, ci sembra un’opzione decisamente preferibile ad affrontare le nostre responsabilità è meglio fermarci un attimo e capire perché procrastiniamo.
Come tutte le specie più evolute anche i procrastinatori si dividono in sottospecie molto variegate.
Procrastini perché non vuoi dire di no e deludere gli altri?
Oppure perché qualcosa ti fa paura e non la vuoi affrontare?

Abbiamo paura di non farcela e del fallimento?
O semplicemente non abbiamo voglia di prenderci le nostre responsabilità?

 

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PROFILO 1

PROCRASTIONATION PIGRUS

Fanno parte di questa categoria tutti quei procrastinatori che dicono di sì per non deludere gli altri ma che in realtà non hanno assolutamente voglia di tenere fede ai propri impegni.  È così che da un sì piccolo come un granello di sabbia si vanno a infilare in accolli grandi come i monoliti di Stonehenge. Adatto per affrontare le proprie responsabilità e anche per imparare a dire di no ogni tanto.
NOME IN CODICE: HO TOLTO LA SPUNTA BLU DA WHATSAPP

L’elenco telefonico degli accolli di ZeroCalcare

Dolceamaro, come è nel suo stile più intimo, Zerocalcare si racconta in questa seconda raccolta delle storie apparse sul suo blog.

Seconda raccolta del blog zerocalcare.it, “L’elenco telefonico degli accolli” contiene 45 pagine inedite nelle quali il popolarissimo fumettista di Rebibbia riflette sulle responsabilità che derivano dal successo e sull’impossibilità di essere all’altezza delle aspettative degli altri. Zerocalcare si racconta ripercorrendo le storie degli ultimi due anni del blog, tra cui le ormai classiche “Salva ogni cinque minuti”, “Quando muore uno famoso”, “I litigi su internet” e “Il demone della reperibilità”.

PROFILO 2

PROCRASTINATION ESAURITUM

Fanno parte di questa categoria tutte quelle persone che procrastinano perché sono talmente multitasking e impegnate che l’agenda del Presidente degli Stati Uniti in confronto ai loro programmi settimanali è paragonabile a quella di un pensionato alla bocciofila.
Nome di codice: INSTANCABILE

Tutta la stanchezza del mondo di Enrica Tesio

Con il suo sguardo acuto e pieno di humour Enrica Tesio ci apre un diario privato di fatiche collettive, dodici per la precisione, come quelle di Ercole. Con un’unica raccomandazione: stasera, quando tornate a casa, date una carezza a un adulto stanco e ditegli “questa è la carezza dell’ex papa”.

Mi torna in mente la questione di Dio, che il settimo giorno si è riposato e io no. Ho la certezza che non c’entrasse la stanchezza. Non si è fermato perché non ce la faceva più, si è riposato perché voleva contemplare quello che aveva fatto. Come si contempla il fuoco in un camino, la polvere nella luce, la vita in un bambino.

L’11 febbraio 2013, nel cuore di una serata di ordinario delirio tra figli piccoli, lavoro arretrato e incombenze domestiche, dalla tv arriva una notizia stupefacente: il papa si è dimesso. Non è malato, non è in crisi spirituale, è afflitto dalla patologia del secolo, la stanchezza. In quel momento Enrica Tesio si sente «parte di qualcosa di grande e insieme sola in modo assoluto». Perché no, noi non possiamo dimetterci. Noi siamo il popolo del multitasking che diventa multistanching. Siamo quelli che in ogni istante libero “scrollano” pagine social per misurare le vite degli altri, quelli che riempiono di impegni il tempo dei figli per il terrore di non stimolarli abbastanza, quelli che di giorno si portano il computer in salotto per lavorare e la sera in camera da letto per guardare una serie ma intanto rispondere all’ultima mail… quelli che, per riposarsi, si devono concentrare.

 

PROFILO 3

PROCRASTINATION CROGIULATUM

Gli appartenenti a questa categoria sono persone che rimandano le cose a cui tengono moltissimo per paura di fallire e perderle.
Con il risultato che le perdono lo stesso. Vincono il premio Autolesionisti dell’anno.
Nome in codice: CILICIO

Stoner di John Williams

Un romanzo su cosa significa essere umani.

Nato in una famiglia di contadini poveri, Stoner scopre in sé una passione struggente per la letteratura e diventa professore. Stoner è dunque la storia di un uomo che conduce una vita semplice al limite della frugalità, una vita che lascia poche tracce. Ma Stoner è molto di più: è un romanzo sull’amicizia, sul matrimonio, sull’ambiente universitario, un romanzo sociale e – non da ultimo – un romanzo sulla fatica e sulla resistenza. Sul duro, implacabile lavoro nelle fattorie, sull’impegno che richiede la vita matrimoniale, sulla difficoltà di allevare con paziente empatia una figlia all’interno di una famiglia avvelenata, e sul tentativo di avvicinare alle meraviglie della letteratura studenti universitari spesso insensibili. È soprattutto un romanzo sull’amore: amore per la poesia e per la letteratura, ma anche amore romantico. È un romanzo su cosa significa essere umani. Riscoperto una decina di anni dopo la morte del suo autore, Stoner è diventato un caso editoriale internazionale, assurgendo a vero e proprio libro di culto: «una scoperta meravigliosa per tutti gli amanti della letteratura» secondo Ian McEwan, «uno dei più grandi romanzi americani del ventesimo secolo» nel giudizio di Bret Easton Ellis. «John Williams è uno di quegli scrittori che non puoi fare a meno di consigliare perché hai la certezza che farai felice il tuo prossimo»: parola di Niccolò Ammaniti.

 

PROCRASTINATION BAMBOCCIONUM

Questa categoria di procrastinatori sono allergici agli impegni.  La parola “responsabilità” è per loro come la criptonite per superman, chiedono anche alla piantina di basilico che hanno in terrazzo di non fare progetti a lungo termine sul loro futuro insieme perché non possono garantire continuità.
Nome in codice: PETER PAN

Una vita al giorno di Massimo Vitali

Con un’autentica originalità di scrittura, ironia e sensibilità, Massimo Vitali ci accompagna in un viaggio che trasforma il quotidiano in felice spiazzamento e la malinconia in una fonte di grazia.

«Questo libro mi somiglia molto. Il libro di uno che, nell’età della ragione, vorrebbe avere punti fermi e trova solo punti di sospendione… Sempre con lo sguardo ironico e genuino di chi sa che nella vita, in fondo, “l’impresa eccezionale è essere normale”» – Brunori Sas

«Tutte le altre sono raccolte nelle prossime pagine, una serie di memorabili casualità per cui è valsa la pena vivere. Per non farmi cogliere impreparato nel caso in cui qualcuno me lo chiedesse, fosse anche solo la vita»

Cos’è che dà senso a una vita? Cosa ci rende felici davvero? Come si cura una storia d’amore? E una piantina di basilico? A trentanove anni quasi quaranta, Massimo si ritrova alle prese con gli inevitabili bilanci della fatidica soglia degli «anta». Senza farsi prendere dal panico, decide di mettere in atto una filosofia tutta sua e inaugura il nuovo anno guardando la vita in maniera diversa: facendo attenzione a episodi, emozioni, frammenti di quotidianità capaci di rendere speciale ogni giorno. Le risposte che trova hanno il sapore dei baci a dodici anni, di cipolle tagliate senza lacrime, di abbracci spiati alle fermate degli autobus, sorrisi che portano il buongiorno, sguardi che raccolgono il tempo all’orizzonte, canzoni che ti accompagnano a casa pedalando nella notte. Una serie di «memorabili casualità» per cui vale la pena vivere: perché ogni giorno può contenere il senso di una vita, basta solo farci caso.

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