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Il romanzo uscì a puntate sulla rivista «metropolitan» tra il 1921 e il 1922, con un finale più convenzionale di quello che sarebbe stato utilizzato per l’edizione in volume. è la storia di una coppia e della loro progressiva decadenza morale. da una parte anthony, giovane bello e annoiato, orfano di madre e di padre, che dopo una laurea a harvard trascorre qualche anno a roma dove, tra donne, serate con gli amici e ispirazioni artistiche di vario genere, come molti giovani sente che un giorno non lontano farà grandi cose nella vita e si conquisterà un posto nel firmamento degli uomini di valore. dall’altra gloria, ventiduenne di kansas city, eccentrica, irrequieta, disincantata, che da subito affascina anthony per la sua bellezza e il suo carattere fiero. i due cominciano a frequentarsi, s’innamorano e si sposano, convinti di avere il mondo in pugno. ora che la vita adulta può finalmente cominciare, accade però che i due, ancorati ai loro privilegi di ricchezza e di bellezza, si scoprono incapaci di impegnarsi in qualsivoglia progetto. «belli e dannati» è una satira sociale e una critica alla politica e alla morale americana di inizio novecento, gli anni del proibizionismo, dove i giovani – i nuovi protagonisti del xx secolo, tutti tesi al piacere – devono fare i conti con la crisi dei valori dell’epoca prebellica e la realizzazione di sé tramite l’attività lavorativa. incarnano l’illusione dell’era in cui vivono e che terminerà tragicamente con la crisi del ’29.
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