
Questo libro è per chi sente una malinconia intensa per una vita che non ha mai vissuto, per chi trova nella notte domande per le quali non ha una risposta, per chi ama le chiacchierate al buio e per chi da troppo tempo, nel buio, trova solo silenzio.
È il libro per voi se…
- Credete che la notte sia il momento peggiore per stare soli;
- Siete romantici e credete che l’amore possa sbocciare anche nel tramonto della vita;
- Amate follemente la letteratura americana.
Lasciate perdere se…
- Vi piacciono testi ricchi di colpi di scena;
- I dialoghi vi annoiano terribilmente;
- Amate il lieto fine.
TRAMA
Le nostre anime di notte è il sigillo perfetto all’opera di uno dei grandi interpreti della letteratura americana contemporanea.
«”Le nostre anime di notte” è un libro di assoluta semplicità, senza fronzoli, che comincia in medias res.» – Matteo Persivale, Corriere della Sera
«Per molti anni della sua vita di scrittore, Kent Haruf è partito per un luogo lontano. E sembra che prima di partire si abbassasse sopra agli occhi un berretto di lana, in modo da scrivere alla cieca. Batteva le dita sui tasti senza vederli, senza controllare le parole che andavano sfilando sul foglio, senza preoccuparsi della punteggiatura, di andare a capo.» – Tommaso Pincio, TTL, La Stampa
«La storia che ne nasce è una carezza che si legge in un pomeriggio e a cui val la pena di prepararsi.» – Valeria Parrella, GraziaLa storia dolce e coraggiosa di un uomo e una donna che, in età avanzata, si innamorano e riescono a condividere vita, sogni e speranze. Nella cornice familiare di Holt, Colorado, dove sono ambientati tutti i romanzi di Haruf, Addie Moore rende una visita inaspettata a un vicino di casa, Louis Waters. Suo marito è morto anni prima, come la moglie di Louis, e i due si conoscono a vicenda da decenni. La sua proposta è scandalosa ma diretta: vuoi passare le notti da me? I due vivono ormai soli, spesso senza parlare con nessuno. I figli sono lontani e gli amici molto distanti. Inizia così questa storia di amore, coraggio e orgoglio.

OLD BUT GOLD
Cari amici,
eccoci qui con una nuova rubrica, dove proponiamo testi che abbiamo letto in passato ma che ci hanno colpite dritte al cuore.
Ho conosciuto Kent Haruf con la trilogia della pianura.
Era il 2016, io lavoravo nella grande catena di librerie, e si faceva un gran parlare di questo scrittore americano e di questa casa editrice, NN per l’appunto, praticamente sconosciuta che lo stava proponendo.
In realtà “Il canto della pianura”, il primo libro della trilogia di Holt era già uscito nel 2000 per Rizzoli, ma non aveva avuto molto successo.
In una prosa come quella di Haruf la traduzione è fondamentale dato che la bellezza delle sue opere non si basa su colpi di scena ma su un sapiente uso della lingua, che dona musicalità e splendore a tutta la narrazione.
Sono cresciuta leggendo narrativa americana: da Stephen King a Faulkener passando per Steinbeck, Fitzgerald e Williams. L’incontro con Haruf per me è stato come mettere un paio di vecchie scarpe comode e avventurarmi su strade già conosciute che portavano a luoghi che consideravo come casa mia.
Holt è una cittadina immaginaria del Colorado dove l’autore ha ambientato tutte le sue opere.
Le nostre anime di notte è la storia di Abbie e Louis, due anziani vedovi che vivono uno di fronte all’altro. In una tiepida serata di maggio Abbie trova il coraggio di attraversare la strada e bussare alla porta del vicino e chiedergli se avesse voglia di passare la notte con lei.
Senza nessun doppio fine, solo per farsi compagnia. All’inizio Louis è perplesso, quella richiesta così diretta lo spiazza, non sa cosa aspettarsi, teme il giudizio e le chiacchiere della piccola cittadina. Accetta e con un certo imbarazzo inizia a presentarsi tutte le sere a casa di Abbie, che sembra più sciolta e incline ad approfondire la conoscenza.
Il loro rapporto è un antidoto alla solitudine che da anni li circonda, i figli ormai grandi e solo i ricordi a tenere loro compagnia.
Questo libro ci mostra chiaramente come la vita può riservarci sorprese e tempeste emotive anche quando pensavamo di veleggiare su mari tranquilli e che niente potesse più scuoterci.
E invece.
E invece la notte è più facile da attraversare se abbiamo qualcuno pronto a prenderci la mano, qualcuno pronto a mescolare la sua anima con la nostra.
E pensare che, anche se è durato poco, se non fosse successo sarebbe stato parecchio, ma parecchio peggio.