Credo che sia la quindicesima volta che provo a mettere insieme questo articolo. Neanche quando avevo sedici anni e dovevo mandare un messaggio al ragazzino che mi piaceva, scrivendo in un geroglifico incomprensibile di abbreviazioni per rimanere dentro i 120 caratteri, ci mettevo tutto questo tempo.
Mi sarebbe piaciuto presentarvi questo mio secondo libro con qualche mirabolante frase a effetto, farvi pensare “Wow, ma allora questa SEMBRA solo cretina” e invece no.

Ci tenevo a fare bella figura perché scrivere questo libro è veramente uno dei pochi sogni che mi sono concessa fin da bambina (oltre a fare la parrucchiera, ma i capelli mi escono ‘namerda anche con il Dyson Air Wrap figuriamoci con phon e spazzola).

Sì, lo so che un romanzo l’ho già scritto (e non finirò mai di ringraziarvi per il successo che ha avuto, G R A Z I E) ma io volevo proprio scrivere un giallo, con buona pace di chi lo considera un genere letterario minore.

Non è stato facile trovare i tempi, la storia, il finale, ma la più grande difficoltà forse è stata realizzarlo con l’angoscia del periodo terribile che abbiamo passato. Quando hai il cuore pesante tutto diventa cupo, anche quello che scrivi.

Poi ho pensato a voi, in tantissime mi avete detto quanto Blu vi abbia fatto sorridere e tenuto compagnia in quello schifo che è stato il 2020 e allora mi sono detta che Blu doveva essere la solita cazzona spensierata indipendentemente dal mio umore.

Ho intrecciato la trama talmente tante volte che è diventata una specie di mozzarella di bufala, se scoprite chi è l’assassino prima di pagina 280 giuro che vi offro un caffè da Giulio Maria. Sono stata onesta e ho lasciato anche degli indizi, così non mi potete accusare di aver barato. SPOILERONE: ci sono delle special guest pazzesche che mi aiuteranno a scoprire la verità, una sono sicura che è anche nei vostri cuori.

Dopo il successo del primo romanzo, Elena Molini fa rivivere il suo personaggio Blu in un giallo architettato alla maniera dei grandi classici, ma con in più l’irresistibile irriverenza della sua penna. Un giallo che, tra false piste e colpi di scena, sembra impossibile da risolvere: e se le cose non fossero come sembrano?

È passato qualche mese da quando la Piccola Farmacia Letteraria, il luogo in cui i libri si trasformano in rimedi per la tristezza, la paura e qualsiasi altro stato d’animo, ha aperto i battenti. Per la titolare Blu Rocchini – sì, proprio Blu, come il colore – le cose sembrano finalmente andare per il verso giusto: a Firenze la libreria è diventata un punto di riferimento e da poco è iniziata una nuova avventura, il gruppo di libroterapia del giovedì sera. Ma ecco che una mattina all’alba, dopo una notte trascorsa passando da un locale all’altro come ai bei vecchi tempi, Blu riceve una telefonata. È la sua amica Rachele, che non sentiva da un po’ e ora ha un disperato bisogno di lei. Si trova nell’appartamento della sua ultima fiamma con accanto il corpo del ragazzo, un coltello conficcato nel fianco destro e tanto, tanto sangue attorno. «Non l’ho ucciso io» dice, e Blu non ha dubbi: è la verità. La polizia e i giudici, però, non la pensano allo stesso modo e Blu decide di mettersi al lavoro per dimostrare l’innocenza di Rachele. Ma come si fa a scagionare chi sembra irrimediabilmente colpevole? Per fortuna, per risolvere il caso Blu può contare sull’aiuto dei più leggendari investigatori di sempre, protagonisti dei suoi libri preferiti.

Pillole di coraggio per intrepidi

Indicazioni

Per chi si arrende davanti agli ostacoli, ma poi ci ripensa e riesce a superarli. Per chi si fa prendere dallo sconforto ma si asciuga le lacrime e va avanti. Per chi non ha mai avuto certezze, ma è riuscito a crearsele con tanta fatica