Funzione dominante: sensorialità introversa
Funzione Secondaria: emotività estroversa
Terza funzione: riflessività introversa
Funzione inferiore: intuizione estroversa
Questo tipo psicologico gestisce con perfetta padronanza fatti e informazioni relativi alla realtà concreta, stabilendo un contatto con il mondo esterno in un modo decisamente personale, attraverso la funzione emotività estroversa. Sono molto attenti ai comportamenti e ai gesti da cui traspaiono lo stato d’animo, i bisogni o le aspettative dell’altro, e, in genere, le conoscenze di cui si forniscono sono quelle che gli permettono di venire in aiuto agli altri, preferibilmente uno alla volta.
Per questa ragione, molti rappresentanti di questa tipologia sono attratti dalle attività sociali: consulenza spirituale, assistenza infermieristica, o medicina familiare, tutti campi dove eccellono, data la loro capacità di concentrarsi sui bisogni e sui problemi delle singole persone. Ma come tutti i tipi Sensoriali Introversi sono anche dei bravi esecutori di protocolli, e possono avere un debole per la ricerca e la statistica.
Per questa ragione, a volte, sono attratti da occupazioni di tipo tecnico-pratico. Anche in questi casi, tendono a personalizzare quel che fanno, mettendo le proprie capacità al servizio di un datore di lavoro, di un amministratore o di un cliente: qualcuno che abbia bisogno del loro aiuto e della loro competenza.
Infatti, questo tipo punta così tanto sugli obiettivi e le aspettative altrui da apparire addirittura privo di interessi, senza una personalità completamente sua, In tutti i settori dell’impresa, il personale di supporto è fatto di queste persone, che operano quasi nell’ombra, dietro le quinte de un’azienda, dando esecuzione alle direttive di altri. Questa è la ragione per cui può risultare difficile valutare la natura emotiva estroversa delle aspettative di questo tipo.
Ha molta difficoltà a dire di no, anche quando ha accumulato più impegni di quanti non riesca a gestire in tempo reale e ha bisogno che si abbia bisogno di lui.
Inoltre questo tipo deve poter contare su un riscontro di tipo personale: vuole cioè, che i suoi sforzi contino per qualcuno. Ma in questo senso spesso viene deluso, in parte per la sua modestia. Poiché ha l’abitudine di minimizzare quel che fa, sostenendo che chiunque lo farebbe, in circostanze analoghe, in genere, viene preso in parola. Ad aggravare Il problema, contribuisce anche la sua Introversione.
Il suo comportamento non è condizionato dal ruolo sociale -impiegato, e così via –
– buon genitore, buon cittadino,
ma piuttosto dalla possibilità di sentirsi uno che aiuta, che salva, che accudisce. Ovunque vada, è quasi sempre attratto dalle persone che hanno bisogno di lui, e a sua volta le attrae. La sua risposta è immediata, e completamente sintonizzata sulla situazione dell’altro.
Farà di tutto per aiutare un membro della famiglia che si trova in difficoltà, un collega di lavoro incompreso, o un perfetto estraneo seduto accanto a lui, in autobus. Raramente si ferma a considerare il tempo e lo sforzo che quell’impegno gli richiederà, né le possibili conseguenze delle sue azioni. È probabile che trovi difficile giustificare o anche solo tradurre in parole le sue motivazioni di fondo, ma è assolutamente convinto di star facendo la cosa giusta e non si lascia distogliere da un compito che sente di dover svolgere.
Per questa ragione, anche quando i suoi comportamenti sono chiaramente altruistici, sembrerà ostinato o incapace di apprezzare le persone che non dipendono in qualche modo da lui. Reagisce ai segnali di indipendenza altrui come a una specie di tradimento, il che lo fa diventare geloso e possessivo nei confronti delle persone che ama.
Quando qualcuno gli fa presente questo aspetto del suo comportamento rimane perplesso e si sente ferito, perché non si vive come una persona forte, che esercita un controllo.
L’identità che si è costruito deriva da una fondamentale attenzione al punto di vista altrui per quanto riguarda il processo decisionale. Fermezza e decisione, le dimostra soltanto nelle situazioni a due, come per esempio, prendersi cura di un paziente o accontentare un impiegato, perché in quel caso, il suo comportamento è guidato dai bisogni immediati dell’altro.
Invece, in una situazione di gruppo, o quando occupa una posizione di autorità in un’assemblea, spesso è incerto sull’atteggiamento da prendere fino a che non capisce in che modo reagirà il gruppo. Non gli piace fare progetti dove possa sembrare che venga data la precedenza alle sue esigenze personali. Per esempio, nel ruolo di amministratore avrà difficoltà a delegare compiti ad altri, come se ciò significasse ammettere che ha bisogno di aiuto; e così, finisce per fare tutto il lavoro da solo.
La sua tendenza a basare le proprie decisioni sulle esigenze o sui desideri altrui è accentuata dalla lentezza con cui questo tipo elabora le informazioni sensoriali. In genere, ha difficoltà a utilizzare la funzione intuizione estroversa, a spese di una visione d’insieme. Prima di sentirsi sicuro di aver capito quello che è in gioco in una data situazione, vuole avere un’idea concreta di tutti i particolari. Se, per esempio, sentendo raccontare una storia, non riesce a cogliere un dettaglio di secondaria importanza, prima di fare un commento sulle implicazioni generali del racconto, pretenderà di capire il particolare che gli sfugge.
La conseguenza è che la maggior parte degli appartenenti a questo tipo si sente pressata dall’esterno a prendere una decisione prima di essere pronta a farlo. Ciò crea senz’altro un problema, ma poiché le ragioni per apprezzare le richieste dall’esterno sono per questo tipo impersonali e logiche, insisterà per prendersi il tempo necessario. Tuttavia, dato che prende a cuore le reazioni e le aspettative altrui, finirà per dare informazioni approssimative, anziché concedersi il tempo per valutare attentamente quel che sa.
Sentirsi continuamente sollecitato a prendere una decisione, per poi venire corretto, può indurlo a farsi un’idea di sé inesatta, e a considerarsi quindi inadeguato e non abbastanza intelligente. A questo punto, piuttosto che elaborare dati e informazioni ricavandone una soddisfazione personale, preferirà delegare a un’autorità esterna o dichiararsi d’accordo con gli altri.
Non fa che argomentare fra sé e sé sul suo bisogno di essere fedele a se stesso e sul desiderio di difendere un’armonia impersonale, e a volte gli sorge il dubbio di star semplicemente razionalizzando un’incapacità a sostenere i propri diritti e le proprie convinzioni personali.
Spesso, i commenti e le osservazioni che fa provocano negli altri reazioni che lo sorprendono. Rimane ferito da una risposta poco cordiale, e in genere conclude che le sue opinioni non sono abbastanza convincenti o che non vale la pena esprimerle.
Infatti, questo tipo sviluppa un senso dell’umorismo auto svalutante, probabilmente inteso a prevenire i commenti degli altri, richiamando l’attenzione sulle proprie manie, diciamo così, per parlare male di sé.
E facile che questo tipo sviluppi una dipendenza eccessiva dall’opinione altrui su quanto è appropriato fare in una data situazione, specie se coincide con ciò che lui intende per integrità e impegno. Nel migliore dei mondi possibili, questo tipo preferisce avere un quadro chiaro e concreto di quanto ci si aspetta da lui. Una volta che abbia messo in fila tutti i dettagli, assolverà ai suoi impegni con scrupolo e rigore. Va detto, tuttavia, che gran parte degli appartenenti a questa tipologia sopravvaluta le aspettative che in realtà vengono riposte in loro. Sembrano credere che la stima sia la naturale conseguenza di qualsiasi iniziativa soltanto se, ‘fatto trenta, si fa trentuno’.
I tipi che usano la sensorialità introversa come funzione dominante tendono a tenere in piedi troppo a lungo le situazioni, per lealtà o fedeltà a un impegno preso, anche quando le loro potenzialità ne risultano ridotte o sprecate. Questo tipo di dedizione può essere un’autentica virtù, ma può anche indicare che, nella configurazione l’emotività estroversa non funziona a dovere. L’emotività estroversa deve essere esercitata su di sé e a valutare le loro necessità e i loro obiettivi nella realtà esterna.
Quando sviluppa una dipendenza eccessiva dalla sensorialità introversa, non ha modo di valutare la qualità del suo impegno nelle diverse situazioni. Allora, anziché usare l’emotività estroversa per rendere più equilibrato il suo punto di vista, può accadere che attivi la terza funzione, la riflessività introversa, per confermarsi nei suoi comportamenti consueti.
In tal caso, la riflessività introversa potrà convincerlo che ciò che lui fa rientra in un quadro più ampio, la cui integrità va mantenuta col sacrificio.
A questo tipo piace lo scambio di idee su dati acquisiti, e in presenza di un ascoltatore ricettivo, riesce anche a scaldarsi un po’, spesso si dedica ad attività all’aperto. Come per tutte le attività che lo interessano, si informa, si attrezza e si fa la competenza necessaria e prende molto sul serio regole e comportamenti che governano l’attività prescelta.
I lavori adatti a questo tipo psicologico sono quelli riguardanti la cura delle persone, sia fisica che spirituale: assistente famigliare, medico, psicologo, mediatore culturale; ma possono spaziare anche nell’area scientifica con professioni come biometrica, programmazione del software per computer, ingegneria o assicurazioni. Un altro lavoro molto adatto è nel campo della biblioteconomia la disciplina che studia l’organizzazione e il funzionamento delle biblioteche.