Funzione dominante: Intuizione Estroversa

Funzione secondaria: Emotività Introversa

Terza funzione: Riflessività Estroversa

Funzione inferiore: Sensorialità Introversa

Questo tipo è, fra tutti, il più ottimista, non tanto perché è determinato a vedere il lato positivo delle cose, ma perché si concentra sulle possibilità più promettenti.  È molto veloce a cogliere i criteri generali, ma l’interesse che vi pone è decisamente personale. Nelle persone sa vedere le possibilità d’amore, di apprendimento, la capacità di lasciare un’impronta nell’ambiente in cui vivono, e cerca di potenziarle e incoraggiarle.

Che gestisca una pensione, insegni in classe, organizzi la mobilitazione di una task force o faccia la fila dal droghiere, questo tipo ha un modo caldo e partecipativo di avvicinarsi agli altri, ed è subito capace di un contatto affettivo. Si fida profondamente della sua capacità di identificarsi con le persone, e spesso è ricercato da colleghi e conoscenti che hanno un problema da risolvere o il bisogno di confidarsi con qualcuno. Anche quando è stanco o ha fatto altri programmi, è sempre disponibile a questo genere di rapporto ed è immancabilmente prodigo di tempo e di consigli. Ma a volte, scopre che la sua profonda partecipazione personale viene fraintesa. Per quanto sia capace di un’identificazione così totale con l’altro da riuscire addirittura ad anticiparne le frasi o ad assumerne le inflessioni di voce, questa attenzione esclusiva non è segno di una priorità affettiva.

Come tutti gli osservatori Estroversi, anche loro vivono nel momento presente. Si dedicano con pari intensità a qualsiasi cosa e a chiunque catturi la loro attenzione. Ma proprio perché vivono il coinvolgimento in maniera molto intensa e immediata, è facile che ne escano sfiniti. A ogni potenziale contatto, il mondo si rinnova e loro sono riluttanti a risparmiarsi.

Questo tipo è talmente sensibile alle possibilità insite in tutte le situazioni che riesce ad adattarsi praticamente a qualsiasi lavoro, purché lo interessi. Di solito, tuttavia, è attratto da professioni che premiano la sua immediatezza, la sua coscienza sociale e la sua capacità di costruire legami collettivi, come la politica, il commercio, il giornalismo, la pubblicità, l’insegnamento, la terapia di gruppo e così via. Persuasivo e carismatico, dà il meglio di sé in situazioni del tipo ‘tutto-o-niente’, che gli consentono di investire tutte le energie, che si tratti di fare una vendita, di assicurare un voto o di convogliare la gente verso un determinato obiettivo.

Quale che sia il lavoro che sceglie, questo tipo ha poca pazienza per i dettagli amministrativi. Preferisce pensare lì per Iì, nel dipanarsi della situazione. Inoltre, gli riesce difficile sacrificare le proprie scelte a una routine istituzionalizzata.

Egli lega la propria visione alle speranze e alle aspirazioni degli altri, questi sentono di star collaborando a un imperativo archetipico di grande portata – una forza della natura che cambierà tutto, lungo il percorso – e vengono stimolati a fare cose straordinarie.

Alla fine, però, la continua attenzione all’esterno esige il suo prezzo. In primo luogo, questo tipo passa gran parte del tempo a cercare di occuparsi di tutto. Se l’Introversione non è sufficientemente sviluppata, il destino delle sue idee dipende dall’interesse che riesce a suscitare negli altri, e quindi deve spendere tutte le energie a ottenerne il consenso. Dato che si rende conto che le cose possono cambiare, cerca di allargare il caso di cui si sta occupando, in modo da includervi tutte le possibilità. Il risultato è che può finire per esporre, a parole, un gioco migliore di quanto, di fatto, non sia pronto a fare.

Anzi, proprio perché ha fatto tanto per vendere le sue idee, tenderà a sorvolare sui problemi di esecuzione fintanto che non si presentino concretamente. Quando le cose non funzionano come previsto, rimane sconvolto e deluso. Poiché è convinto che la cosa giusta debba funzionare proprio perché è giusta, non gli resta altro che pensare di essere stato osteggiato da persone che credevano nei valori sbagliati. Per apprezzare la differenza autentica che passa tra la sua esperienza e le sue convinzioni e quelle degli altri, questo tipo deve stabilire un contatto soddisfacente con il suo versante Introverso. Se non riconosce la natura soggettiva del suo sistema di valori, non ha modo di capire le persone che, con ogni diritto, sostengono valori diversi dai suoi.

Inoltre, il suo affidarsi soltanto all’intuizione estroversa fa sì che la funzione opposta, la sensorialità introversa, non prenda alcuna parte nell’identità che egli si costruisce, e che alla fine remi contro la possibilità che egli accetti che le cose non sono perfette. Sotto l’influenza inconscia di questa funzione, spasima per realizzare un investimento duraturo, invulnerabile al caso o alle circostanze, e comincia a chiedersi se per caso non stia lottando contro i mulini a vento. Come tutti gli altri, neanche questo tipo ammette che gli obiettivi della funzione inferiore gli appartengano. Si sente semplicemente insoddisfatto di ciò che ha realizzato. Se questi impulsi sensoriali si affacciano intorno alla mezza età, tutt’a un tratto si accorge che il tempo passa. Non ha fatto quel che si era prefissato, forse non è riuscito neanche a trovare se stesso, ma si è caricato dei molti impegni che derivano da un lavoro sicuro o da una famiglia da mantenere.

Di fatto, quando arriva alla mezza età, questo tipo, in genere, ha realizzato molte cose, ragion per cui la psiche lo sollecita a crescere, superando la prospettiva dominante. Ma il primo istinto è di rinforzare l’assetto mentale intuitivo, e cioè di provare a cambiare le situazioni attuali: lasciare il lavoro, rimettersi a studiare, avviare un nuovo progetto, avere un figlio, prendersi una vacanza, vendere la casa. A volte questo tipo ha bisogno di ricominciare tutto daccapo e di provare a fare qualcosa di nuovo; a volte sente il bisogno di un posto tranquillo per pensare e riflettere. Ma è difficile che affronti il problema prima di aver messo una certa distanza fra sé e l’ambiente. Ha bisogno di immaginare come poter onorare i valori delle sue scelte presenti.

Questo è il tipo di giudizio che la funzione emotività Introversa innesca in questo tipo; il riconoscimento che alcune cose sono più importanti di quanto l’intuizione non riesca a vedere.

Va sottolineato che, in questo senso, l’emotività introversa non si oppone all’intuizione estroversa, bensì permette di affrontare questioni che non riesce a gestire con le risorse della funzione dominante.

Questo tipo tende a entrare in contatto con il suo sé più profondo soprattutto attraverso la creatività (la musica che ama, l’arte che crea, la poesia che scrive), la pratica di una fede o i progetti importanti che condivide con colleghi che la pensano come lui. Si concede il tempo per fare passeggiate solitarie in mezzo alla natura o svolgere altre attività di tipo sensoriale che favoriscono la comunione con tutte le cose di cui è intessuta la vita. Tuttavia, quando la psiche lo sollecita a crescere, le esperienze olistiche non riescono a portarlo oltre questo punto. Per capire in che modo i valori che contano per lui stiano determinando la direzione che ha dato alla sua vita, deve fare uno sforzo più consapevole.

Spesso, è un gran parlatore quando si tratta di difendere istituzioni sociali che riconoscono la dignità di tutti. Ma la funzione emotività Introversa gli chiede di affrontare la questione in maniera diversa. Gli chiede di scoprire, nei suoi rapporti individuali, la responsabilità di riconoscere la dignità umana, anche quando le circostanze giustificherebbero una reazione rabbiosa o autodifensiva.

Questo tipo è restio ad accogliere questa prospettiva Giudice perché gli sembra assolutamente implacabile. Vedere la vita in questo modo non sarebbe pratico; gli impedirebbe di reagire in maniera diretta all’esperienza. E poi, applicare i valori in cui crede a una persona alla volta sarà magari edificante, ma non incide minimamente sui problemi del sistema che reclamano una soluzione urgente.

Quando questo tipo accetta di lottare con questo genere di conflitto per un tempo sufficientemente lungo, si rende conto della forza immensa che l’emotività Introversa conferisce. Questa funzione, infatti, gli dà modo di incarnare le sue più alte aspirazioni giorno per giorno, nel mondo reale, gli dà consapevolezza di sé, aiutandolo a capire quali sono i suoi limiti. Se oppone resistenza al proprio versante Introverso, finisce col sentirsi stanco e oppresso, incapace di portare a termine alcunché. Sembra che abbia per le mani troppe cose che non riesce a gestire in tutti i dettagli necessari. Non solo non c’è situazione in cui è impegnato che non sembri richiedergli fino all’ultima stilla di energia, ma pare che nessuno si accorga della pressione cui è sottoposto.

Queste sensazioni sono tutt’altro che sbagliate. Se si è sottratto a una riflessione più profonda su di sé, è vero che è gravato di impegni eccessivi e non ne può più. Quello che è sbagliato è la spiegazione che dà di tutto questo. Se non ne può più non è perché c’è troppo da fare o perché gli altri si aspettano troppo da lui, ma perché lui non fa che cambiare a seconda delle circostanze in cui si trova.

Quando questo tipo sviluppa l’emotività introversa, interrompe questa modalità ricettiva e viene a patti con quello che lui realmente è. In caso contrario, la funzione Sensorialità Introversa si allontana talmente tanto dalla sua identità cosciente da dargli la certezza che le persone stiano boicottando lui e i suoi tentativi di migliorare la vita della gente. In queste condizioni, l’unica difesa che può chiamare a raccolta e la terza funzione, cioè la riflessività estroversa.

Dal momento che gode di una prospettiva Introversa adeguata, questo tipo sa usare molto bene la riflessività estroversa, che lo aiuta a stabilire priorità logiche e a rispettare quelle degli altri. Se tuttavia essa si schiera a proteggere una funzione intuitiva sotto assedio, diventa egocentrica e convince questo tipo che sono gli altri a dover rispettare le sue priorità. E dal punto di vista dell’intuizione Estroversa, naturalmente, pronta e qualsiasi cosa provochi la reazione qui e ora.

L’utilità difensiva di questa strategia è chiara. Non solo gli consente di mantenere inalterato il suo modo di affrontare la vita, ma anche di pensare che tutti quelli che vogliono qualcosa di diverso da lui sono irragionevoli e gli mancano di rispetto. L’importante è fare quel che lui ritiene giusto.

In realtà, questo tipo difende l’intuizione da ogni possibile limitazione non ha idea di quel che sia giusto per lui. Sa soltanto quel che gli è possibile nell’immediato, e vuole essere libero di reagire come meglio crede, senza patirne le conseguenze sul piano sociale.

Per esempio, se manca a un appuntamento o si dimentica di una promessa, trova difficile chiedere scusa. Spiegherà che è molto preso dagli impegni, che fa cose che in realtà non competerebbero a lui. Prima che l’altro possa rendersene conto, non si sta più parlando della promessa mancata o dell’appuntamento non rispettato, ma dei diritti o del bene del tipo psicologico, o di quanto sia assurdo rompere un rapporto per un problema insignificante.

E per finire, questo tipo ha bisogno di qualcosa di più che non siano soltanto libertà e opportunità. Egli desidera appassionatamente l’intimità, rapporti su cui poter contare, persone che gli restino vicino a prescindere dalle circostanze. Quando arriva a capire che sta a lui la responsabilità di creare il genere di vita che rende possibile tutto questo, viene a patti con il suo lato Introverso. Se la funzione secondaria limita alcune sue scelte, ne offre anche di nuove, per esempio, la possibilità di cambiare il cuore delle persone rimanendo fedeli al proprio. Una volta entrato in contatto con la funzione emotività Introversa, non perde il suo carisma e il dono della persuasione, ma diventa più consapevole dei propri bisogni, meno vulnerabile all’approvazione e alla disapprovazione altrui. Spesso, scopre dentro di sé la capacità di aiutare gli altri a individuare e a coltivare i loro valori, e offre un contributo stabile e positivo alla società in generale.

I lavori adatti a questo tipo psicologico sono quelli a contatto con le persone: psicologo, counselor, venditore, commerciante, politico, host, barista, cameriere, parrucchiere oppure lavori più creativi come lo scrittore, il pubblicitario, il flower design, l’arredatore di interni.