Funzione dominante: Sensorialità Estroversa
Funzione Secondaria: Riflessività Introversa
Terza funzione: emotività estroversa
Funzione inferiore: intuizione Introversa
Questo tipo è un realista di prim’ordine. Come tutti i tipi sensoriali, è in presa diretta con i sensi e gli piacciono azione e stimoli. Questo tipo viene portato verso situazioni di rischio, di strategia e di competizione serrata dalla riflessività Introversa.
Questo tipo è la quintessenza dell’avventura. Gli piace il brivido del gioco e in genere esprimono il bisogno d’azione e di sfida in professioni movimentate che richiedono decisioni su due piedi e coordinamento al millesimo di secondo.
La Riflessività Introversa dà a questo tipo il talento di saper valutare tutti i parametri in una situazione di crisi, cui egli, invariabilmente, reagisce con l’azione. Con un colpo d’occhio, è capace di incamerare così tante informazioni da sembrare dotato di sesto senso. Sa molto più di quanto non riesca a dire, su probabili evenienze future e su quel che è in grado di fare per impedirle o favorirle.
Per questa ragione, l’impulso alla competizione, in lui, è molto forte. È abituato a calcolare con una certa precisione tutte le probabilità in modo da garantire un esito favorevole, e accontentarsi di poco gli fa più paura che correre un rischio. Se il lavoro non soddisfa il suo bisogno di rischio calcolato, sceglierà uno sport o un’attività ricreativa che gli permettano di sfidare se stesso, di spingere al limite le proprie capacità e i propri sensi.
Se non riesce a trovare sfoghi in questa direzione, rischia di diventare spericolato e addirittura autodistruttivo, solo per il brivido della sfida, per sfiorare un possibile disastro e cavarsela per il rotto della cuffia.
In genere, gli esponenti di questo tipo psicologico sono carismatici, spesso affascinanti. Poiché le cose che sanno gli vengono dall’esperienza diretta, sono divertenti e ottimi affabulatori: raccontano aneddoti su cose che hanno fatto, persone che hanno incontrato, eventi cui hanno assistito, ogni sorta di realtà tangibile che avvinca l’uditorio. Capiscono le persone molto bene e sanno sempre altrettanto bene l’impressione che fanno sugli altri.
Anzi, sono talmente attenti alle reazioni degli altri che riescono a utilizzare questa dote a proprio vantaggio, arrivando a fare compromessi che favoriscono i loro interessi personali. Sotto questo aspetto, il tipo guidato dalla sensibilità estroversa può essere spietatamente pragmatico e capace di una totale spersonalizzazione, che gli fa considerare gli altri semplici giocatori di una parta che, inevitabilmente, si concluderà con vincitori e vinti.
Questo tipo ama le regole e le sfide della negoziazione e fa molto affidamento sulle proprie doti di persuasione e d’improvvisazione, sia sul piano sociale che lavorativo.
Sono portati alla realizzazione immediata, ma spesso, dopo aver gettato le fondamenta, non si preoccupano di costruire. Una volta che la situazione è sotto controllo, questo tipo tende a perdere interesse e a spostare l’attenzione sulla prossima sfida. Va detto però che, in genere, egli ha un suo codice d’onore che può non coincidere con consuetudini e aspettative, ma che possiede una sua coerenza e viene mantenuto strenuamente, specie per quanto riguarda la fedeltà agli amici.
Nei rapporti personali, questo tipo è più capace di dimostrare che di dire. Gestisce la sua vita affettiva con lo stesso piglio strategico che alimenta le altre sue attività. In lui, capacità di attenzione, tempismo e spettacolarità, spesso hanno un sapore leggendario, colpiscono e fanno innamorare, anche se il suo estremo realismo rischia di invaderlo e di non lasciargli spazio per cogliere le qualità uniche di chi lo ama.
Proprio perché sa cogliere così bene le reazioni degli altri, sembra che questo tipo sia attento alle sfumature, mentre, in verità, nell’altro, non vede molto di più dei tratti che la cultura attribuisce a un partner desiderabile.
Una volta che si sia impegnato, rimane fedele, a modo suo, ma a parte il brivido iniziale nato dall’attrazione e dal senso di sfida, in genere, è convinto che, in fondo, la maggior parte dei rapporti sia intercambiabile.
Giudica i gesti romantici un gioco di seduzione. Molto più convincenti sono per lui le esperienze che eccitano la sua sensorialità: uno scoppio d’ira, un legame pericoloso, una paura improvvisa, un’avventura da batticuore, o anche una discussione vivace.
Come tutti i tipi in cui prevale l’emisfero destro, anche questo ha poca pazienza o scarso interesse a riflettere sulle conoscenze astratte. Preferisce i fatti concreti che trovano una certa applicazione pratica. Questo tipo, è alieno dallo spiegare le proprie motivazioni o dal giustificare i propri comportamenti, e si limita a scrollare le spalle con noncuranza o a fare qualche osservazione disarmante.
A volte, quindi, risulterà imprevedibile e difficile da capire. Non gli piacciono i problemi che non possono essere risolti nel momento stesso in cui sorgono, e quando si sente incastrato da ostacoli inaspettati tende a scomparire. Ciò è dovuto non tanto a una sua inaffidabilità, quanto alle priorità reclamate dalla funzione sensorialità. Una situazione in conflitto con le sue aspettative lo irrita perché non gli consente di mettere a frutto la sua esperienza.
Anche quando si annoia o è infelice, non è incline ad andarsi a cercare situazioni del tutto nuove. Azione, eccitamento e brivido per la novità gli piacciono, ma solo entro i limiti familiari di un’esperienza sensoriale. Ecco perché, in genere, questo tipo diventa un maestro nel saper padroneggiare tutte le possibili varianti di un certo genere di attività.
A intervalli regolari vive periodi di insoddisfazione, quando l’intuizione Introversa, che è la sua funzione inferiore, gli sfugge troppo di mano. Egli interpreterà tali sentimenti come irrequietezza, o come un bisogno di ulteriori stimoli, e in genere tenterà di risolvere il problema tuffandosi in una nuova sfida. In realtà, lotta contro un impulso naturale a superare il suo modo consueto di gestire le cose.
Questo tipo deve arrivare a riconoscere l’insoddisfazione come la risposta naturale a un regime costante di stimoli esterni. Questo gli darà spazio e tempo per riflettere sulle situazioni da lui stesso create, per valutare a che cosa tiene e perché. Deve scendere a patti con la funzione secondaria, la riflessività Introversa, e cioè smettere di calcolare che cosa può ottenere dalla vita, in modo da capire qual è il contributo che lui intende portarvi.
Se non riesce a individuare una sua progettualità concentrerà tutta la sua infelicità sulle reazioni che ottiene dagli altri. Il suo primo impulso è “passare a qualcosa di meglio”, sia facendo cose diverse sia trovandosi un pubblico nuovo. Per questo, si affida alla terza funzione, l’emotività Estroversa, che offre strategie atte a conquistare l’approvazione altrui. Non è escluso che per mantenere agli occhi degli altri un’immagine e uno stile, egli si costruisca una inespugnabile maschera di cameratismo o faccia gesti grandiosi.
In tutti i casi, l’intimità gli sfugge, ed egli tende a confondere un impegno sul piano del comportamento con un legame affettivo. Non di rado, nella vita privata, diventa sempre più distante, perché non ha altro modo per gestire l’eccesso di sensorialità.
Molto spesso, questo tipo deve fare i conti con la funzione secondaria: ciò accade quando gli nascono dei figli e lui vede aumentare la propria responsabilità nei confronti di persone che hanno bisogno di lui. Quando si rende conto che le sue scelte individuali sono determinanti per la vita di altri, in genere, stabilisce delle priorità senza più oscillare fra i due estremi opposti di un impegno assoluto e di una completa inaccessibilità.
La visione che ha della vita si fa più ampia, e lui capisce il vero bisogno che ha di lasciare una sua impronta nel mondo.
I lavori adatti a questo tipo psicologico sono in campi che richiedono agilità sia mentale che fisica: sono atleti, coreografi, chirurghi, negoziatori ad alto livello, diplomatici, imprenditori, broker e tutti quei lavori dove l’adrenalina è alle stelle.