
Trovo sempre un sacco di parole per tutto ma questa volta non so proprio cosa scrivere. Sarà perché come dice Stephen King “le cose importanti sono le più difficili da dire perché giacciono troppo vicine a dove è sepolto il nostro cuore segreto”. E in questo libro c’è talmente tanto del mio cuore segreto che non so da che parte cominciare.
Quando Mondadori mi ha proposto di scrivere un libro ho pensato che non sarei stata in grado, che avrei provato perché era il sogno della mia vita, ma che ovviamente non avrei tirato fuori niente di buono.
Era tutto troppo bello per essere vero, e ho sempre creduto che i sogni si realizzino solo per chi è sempre stato al posto giusto nel momento giusto, per chi non ha mai sbagliato strada, per chi se lo può permettere, per chi conosce o ha i mezzi, non per me che appartengo a un’altra categoria.
Quelli come me li definisco i difettosi, inciampati e caduti talmente tante volte da rimanere indietro, arrancano a fatica verso un futuro realmente incerto. Pieni di ansia, nevrosi, malesseri talmente intimi da non essere mai realmente palesati.
I difettosi nella vita semplicemente si accontentano di quello che viene, si arrangiano, se la cavano perché, seriamente, credi davvero di poterti meritare di meglio?
Ho cominciato a scrivere a marzo e ho finito a settembre, 270 pagine nelle quali ho cercato di raccontare cosa vuol dire sentirsi sempre fuori posto e, nel caos di un’esistenza ricca di incidenti, trovare la propria strada. Quando la mia amatissima editor Paola mi ha chiamata dicendo che il libro le era piaciuto e che era valido per poco non mi metto a piangere.
Perché la risposta alla domanda “credi davvero di poterti meritare di meglio?” è sempre stata sì, ma io me ne sono accorta solo ora.
Cari miei difettosi, ora so che siamo in grado di fare tutto se ci impegniamo veramente, meritiamo tutto e i sogni si realizzano anche per noi.
Questa è la mia storia, vi va di leggerla?
A volte il treno dei sogni passa prima che tu riesca a raggiungere la stazione. Allora hai due possibilità: guardarlo andare via per sempre, oppure percorrere quel binario a piedi e continuare a rincorrere i tuoi desideri. E così decide di fare Blu Rocchini – sì, proprio Blu, come il colore -, che vive a Firenze insieme ad altre tre ragazze, tutte più o meno trentenni, tutte più o meno alle prese con una vita sentimentale complicata. Blu ha un sogno: lavorare nel mondo dei libri. Ci ha provato con una breve esperienza in una casa editrice specializzata e, ancora, in una grossa catena di librerie. Poi la decisione: aprire una libreria tutta sua. Ma la vita è difficile per una piccola libreria indipendente… finché Blu ha un’intuizione: trasformare i libri in “farmaci”, con tanto di indicazioni terapeutiche e posologia, per curare l’anima delle persone. Nasce così la Piccola Farmacia Letteraria, che si rivela subito un grandissimo successo. Peccato che ora Blu abbia altro per la testa: come fare a ritrovare il meraviglioso ragazzo che sembra uscito dalle pagine del “Grande Gatsby” e con cui ha trascorso una serata indimenticabile, ma al quale non ha chiesto il numero di telefono? In una divertente commedia dal finale sorprendente, Blu scoprirà che i sogni, a volte, sono molto più vicini di quanto si possa immaginare. Basta saperli riconoscere.
Questo libro è per chi ha perso il treno che aspettava da tutta la vita.
Ha pianto, si è rialzato e se l’è fatta a piedi.
Per chi voleva scappare da se stesso, ma alla fine si ritrovava
sempre, e anche per chi si sentiva fuori tempo massimo e invece
ha piazzato un bel gol al novantesimo.